Le Torri da tutti i punti di vista

Icona: Le Torri

A Bienne, i simboli del Potere sono assai massicci. Le tre Torri dell’Arteplage, icone del sito, pesano infatti complessivamente ben 350 tonnellate! È stato necessario quasi un mese per montarle, pezzo dopo pezzo, vite dopo vite: un lavoro meticoloso che ha portato ad un imponente risultato.

Le tre Torri svettano, slanciate e maestose, sopra la piattaforma di Bienne. Le icone dell’Arteplage hanno delle proporzioni ideali: un’altezza di, rispettivamente, 38.00, 42.70 e 35.00 metri per una sezione di 100 metri quadrati per le due più piccole, e di 400 per la più grande. Con il loro elegante portamento da indossatrici riescono a celare bene il loro segreto: ognuna pesa quasi 120 tonnellate!

Una costruzione minuziosa

Costruirle non è stata cosa facile. Le due Torri più piccole si compongono di 12 moduli, la terza di 24. I telai di questi moduli, in PVC armato, sono stati fabbricati in Austria, mentre la membrana, un traliccio leggero anch’esso in PVC, è stato prodotto in Germania. Il montaggio è stato eseguito a Cornaux, nel canton Neuchâtel! Ogni elemento pesa dalle 8 alle 18 tonnellate e resiste ad una pressione di 160 kg/mq. Le lastre sono state poi trasportate con un’imbarcazione fino alla piattaforma dell’Arteplage Biel-Bienne. Per arrivare al risultato finale è stato infine necessario assemblare i vari moduli, una fase che ha creato non poche difficoltà tenuto conto dell’estrema inclinazione dei piani delle Torri!

Solide fondamenta

D’aspetto attraente, le Torri hanno anche un’interessante vita interiore. Una di loro ospita una scala e un ascensore, mentre quella cubica – la cosiddetta Klangturm – dispone di un altoparlante che diffonde melodie dalle sonorità insolite. Ogni torre poggia su quattro piedi che possono reggere una pressione di 200 tonnellate. Ognuna di queste fondamenta si compone a sua volta di quattro pali lunghi 50 metri, ancorati direttamente al fondale del lago. Questi sostegni assicurano l’imponente statura dei tre simboli del Potere!

Foto: © Michel Jaussi www.jaussi.com